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Biografia di Trucebaldazzi

AVVISO IMPORTANTE

Breve storia clinica

Bypass gastrico eseguito in settembre 2011, peso preoperatorio 162 kg, (BMI 47 kg/M2) nadir ponderale, 94 kg, a 2 anni dall’intervento, poi progressivo rebound anche il peggioramento del compenso psichiatrico in maggio 2022 iniziata la terapia con Saxenda.

Complicanze:

OSAS in passato in terapia con la C-PAP sospeso dopo l’intervento di RYGB.

Coesiste disturbo dell’umore di tipo misto, nel cotesto di disturbo multiplo e complesso dello sviluppo, in terapia dello psichiatrica.

Dopo l’inizio della Quetiapina significativo recupero ponderale nonostante l’alimentazione sia sostanzialmente stabile (anche non se perfetta). Continua con il percorso psicologico e psichiatrico presso specialisti di fiducia.    

 

Mi chiamo Matteo Baldazzi, da piccolino, nel giorno 07 maggio 1990, sono nato in Sri Lanka “Colombo” sono stato adottato, da quando sono arrivato in Italia, avevo 2 mesi, mi disse uno psicologo, che ero molto ma molto spaventato, da cosa succedeva in Italia, di cosa succedeva qua nel mondo dei grandi.
Quando iniziai andare a scuola, alla scuola elementare, avevo grossi problemi, ero molto ma molto vivace, le difficoltà, di stare al passo, fare ecc. ecc. le avevo da un bel po’, quando facevo quelle cose da sciocco, non facevo per bene, non stavo fermo, non mi rendevo conto le cose che facevo, le maestre, mi trascinavo da un’altra classe, per punizione, se no dal direttore, le maestre non capivano perché ero così sciocco, vivace, mi usarono maniere forti.
Verso la 4° elementare, le maestre, andarono dallo psicologo, chiedendoli perché Matteo, reagiva così, come dovremmo comportarci, lo psicologo, disse: Cercate di capire, abbiate pazienza ecc. ecc.
Da piccolo, alle scuole elementari, non cerano dei grossi rapporti con i compagni di classe, a casa, da solo, giocai da solo, avevo le mie fantasie, copiavo i cartoni animati, credevo le cose, che cerano in televisione, non ero proprio nella realtà, facevo cose, che non mi rendevo conto, con spesso dei danni, credevo amici immaginari, anche ci parlavo, come parlassi da solo, con il niente.
Frequentato la scuola media Rastignano, i compagni che avevo in classe, non mi hanno conosciuto, non mi hanno capito i miei problemi, i miei atteggiamenti, da loro mi hanno conosciuto male, mi hanno creduto una persona sfigata, una persona cogliona.
A scuola media, avevo il sostegno, avevo un programma facilitato, protetto, perché avevo delle grosse difficoltà di stare al passo come i miei coetanei, imparare, fare, svolgere, soprattutto, avevo, problemi grossi di ascolto, attenzione, concentrazione, le cose, che facevo non mi rendevo conto che erano importanti, ma comunque, circa 12-13 anni, sono rimasto immaturo, non ero sveglio come loro, in classe, avevo difficoltà nello svolgimento con loro.
I compagni delle medie, danno vinta, a quel educatore di sostegno, che era severo, quando mi seguiva, usava maniere forti, mi dava delle minacce, esempio se non fai quello che ti dico, hai una punizione/adesso, ti faccio io passare la voglia/non mi sfidare!!! Lui non gliene fregava niente, se avevo dei problemi, lui voleva che facessi come disse lui, a fare le cose, era severo, mi sgridava, se mi dimenticai qualcosa, tipo un compito a casa, che mi chiedeva lui, mi punì, mi sgridò fortemente, con urla, dentro di me, mi sentivo umiliato, diciamo, mi sono sentito diverso dagli altri, i miei famigerati dei compagni delle medie, lo ammiravano tanto, questo educatore sadico, severo.
Un educatore, quando segue un allievo, deve capire, quali sono stati i problemi, le situazioni, conoscerlo a fondo, se no, lo segui, lo comandi, te ne freghi dei problemi che ha allievo, da grande, cosa ha imparato? Cosa avuto di bello quando avuto un 13-14 enne, solo brutte esperienze.
Per essere un bravo educatore, fare proprio l’educatore, come lavoro, mestiere, bisogna capire i problemi, le situazioni di un allievo, aiutarlo, le minacce, le punizioni, le sgridate forti, per cose, come dimenticando un compito, se si sbaglia qualcosa, non servono le maniere forti, si peggiora le condizioni, esempio come un animale, da piccoli, li fai qualcosa, da grandi, quando sono grandi, loro se lo ricordano, poi possono essere cattivi, selvaggi, paurosi, che possono scappare o attaccare, rimangono shoccati.
Di errori, da piccolo, non ho fatto niente di male, ho avuto problemi psicologici, sono stato seguito dalla neuropsichiatria infantile, la psichiatra, mi diede dei psicofarmaci per adulti, di motivazione, per calmare la iperattività, la rabbia, gli atteggiamenti, ma quei farmaci mi hanno peggiorato le condizioni, mi dava l’effetto opposto, mi arrabbiai molto di più, rompevo le mie cose, non mi rendevo conto, quello che facevo, che combinavo, ero molto vivace.
Gli errori, gli ha fatti, l’educatore di sostegno, che avevo in 2° 3° media, quando mi ha visto la prima volta, che ero in 2° media, chissà cosa abbia pensato il mio educatore, cosa gli abbiano raccontato, forse dalla 1° media, quando strappai i libri, ero disubbidiente, non davo retta, in classe disturbai la lezione, fischiavo, per attirare l’attenzione, subito questo educatore, mi minacciò, mi usò maniere forti, se fai quello che hai fatto in 1° media, ti faccio scrivere “a mano” tanto per punizione, da lì partivano minacce, maniere forti, sgridate forti, tuttavia, mi trattò diversamente, quando mi sgridò dovevo stare zitto, non dire niente.
Da quando sono diventato famoso, spopolando con il video vendetta vera, d’allora scoprì che i compagni delle medie, mi hanno sparso male le voci, Ah ma Baldazzi, è un coglione, uno sfigato, ecc. ecc. da come mi hanno conosciuto da piccolo, mi hanno creduto male, pensato male, giudicato male, tuttavia, in giro, le persone della mia età dell’ 1990 siccome sono nato 7 maggio 1990, hanno sparso male le voci, commenti, poiché facendo il trenino nei commenti negativi, fra questo è un coglione, questo è uno sfigato, ha condizionato molte zone.
Durante in educazione fisica, non riuscivo a fare un esercizio, quel maledetto educatore, mi ha sgridato fortemente, che mi sono messo a piangere davanti al muro, poiché mi sono ripreso, cominciato a fare pallavolo con sciagurati dei compagni di quella classe.
Questo educatore, quelle minacce, quelle sgridate, quei rimproveri, mi hanno rovinato la vita, mi hanno danneggiato la vita, il studiare, imparare, la materia cucina, per fare il cuoco, è andato a fuoco, studiare, non so cosa vuol dire, cosa ho imparato? Cosa mi ricordo di bello, di positivo? Nulla, la scuola media, di quel educatore, mi ha provocato la permalosità, che nel corso degli anni, sono diventato molto ma molto permaloso, chiuso totalmente.
Cosa pensavo quando finì la 3° media? Pensavo alla 3° media, che alla scuola superiore, istituto Alberghiero, di aprire una nuova vita, imparare il mestiere, con la pratica, la teoria più o meno, non avere quell’infame, infatti, la mia fortuna, non cera quell’infame.
Alle scuola superiore, sono rimasto molto indietro a studiare, imparare, perché sono rimasto shoccato, da come mi abbiano trattato, usato con maniere alla scuola media, non sono riuscito a studiare, capire, interessarmi, dentro di me, cera quel forte shock di quel educatore, da lì, non sono riuscito a prendere in mano una nuova vita, di diventare cuoco, di fare il cuoco o aiuto cuoco.
A me, mi mancava, di imparare le tabelline, sapere fare i calcoli a mente 12 x 3 a mente non lo so fare, dividere a mente piatti e ricette, con questo ho difficoltà, non riesco, il punto, in cucina, mi voleva la velocità, l’attenzione, la concentrazione, sapere le cose, stare sveglio, anche al servizio, è importante, servire dei piatti, sapere, le basi, come i menù, le basi, gli utensili, che la cosa importante, era la brigata di cucina, che in 1° superiore, i compagni in classe, imparavano la brigata di cucina.
Se dovessi ripassare, esempio l’inglese, studiare la grammatica inglese, fare le cose come ho imparato alla scuola media, mi vengono degli shock, quando imparo, cose che non mi sono reso conto, che ho svolto da piccolo, mi ricorda, come sono trattato, umiliato, perdo concentrazione, attenzione, subito mi fa pensare indietro, il passato.
Nella mia infanzia, non c’è stato niente di bello, è stato talmente brutto, solo pensare gli altri imparavano, si davano da fare, andavano avanti, studiavano, imparavano, facevano, erano sveglio, attenti, concentrati, assieme, crescevano, maturavano, io invece, immaturo, ancora infantile, indietro, ero fermo con gli studi, lo svolgimento, poco sveglio, poco attento, poco concentrato.
Studiare o imparare, non so cosa possa significare, non riesco a capire, non riesco rendermi conto, da piccolo, non avrò aperto un libro, l’ho abbia capito, letto, ricordato, solo un libro battello a vapore “Bruno lo zozzo” con le figure di immagini.
Impegno, da piccolo, non mi sono mai impegnato, non mi sono mai reso conto realmente, le cose che facevo, mi davano dei compiti, degli esercizi.
In verità, quello che ho imparato, è solo a scrivere, parlare, ma contare, fare i calcoli a mente, stare attento, concentrato, capisco ho dei problemi, a sforzarmi, mai ho provato, riprovato.
A ragionare, avrò difficoltà, come stare attento, concentrato, mai sono stato attento, concentrato seriamente, sia stato preso a fare una cosa, per essere sveglio, spigliato, senza pensare, quando faccio una cosa, che mi chiede uno, subito mi sento perso, distratto, come andassi nel panico, sensazione di paura, ansia, per essere sgridato, rimproverato, paura di sbagliare.

  

 

 

           

 

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